The Ritsu's vibez Podcast

Aikido mindset: impara a gestire il panico e supera le tue paure PART 1

December 12, 2023 Ritsu Aikido Season 1 Episode 10
Aikido mindset: impara a gestire il panico e supera le tue paure PART 1
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Aikido mindset: impara a gestire il panico e supera le tue paure PART 1
Dec 12, 2023 Season 1 Episode 10
Ritsu Aikido

Chi di noi non ha paura? Chi di noi non vive momenti di panico? Non serve essere attaccati di notte, la paura fa parte della nostra vita quotidiana e il panico si manifesta anche banalmente ricevendo un messaggio sul cellulare.
La mia esperienza di mediatore e di Aikidoka mi hanno permesso di studiare a fondo la paura e lavorare sulla sua gestione.
Oggi parliamo dei riflessi del panico, fight, flee e freeze e di come si manifestano nelle nostre vite. Di come la paura sia parte integrante delle nostre giornate e ci influenza sotto moltissimi aspetti.
Vi insegnerò cosa sono gli automatismi servili e padronali e come usarli a vostro vantaggio.
E parleremo del Color Code of Mental Awareness, il codice militare che serve per identificare il nostro livello di preparazione e consapevolezza davanti a situazioni impreviste (e basta attraversare la strada per vivere una situazione imprevista)!
Nella seconda parte dell'episodio vi illustrerò 5 esercizi super efficaci per controllare le nostre paure. 
E tanto per condividere tutto, vi racconterò la mia tragica esperienza coi funghi...eh sì, che devo fare...alcune paure mica è detto che abbiano un senso!

Ma lo vedremo nel prossimo episodio.
 
Godetevi questo episodio, per me molto complesso, perchè pieno di riferimenti personali. Anche l'editing è meno accurato del solito ma volevo che le mie reazioni fossero il più naturali possibile.
 
Commentate con la vostra esperienza il post dell'episodio su Instagram e mandatemi un DM con suggerimenti per i prossimi episodi https://www.instagram.com/ritsu_aikido/

E se siete a Roma, vi aspettiamo per imparare a gestire la paura sul tatami! Tutte le info qui: https://kohakuaikidoroma.com/

Entrate a far parte della Ritsu's Community!
Train hard, live soft!

Per approfondire:
Zanshintech: la prima arte marziale digitale. Tutte le info qui https://zanshintech.it/
Color code of mental awareness: nell'addestramento militare e nell'insegnamento di alcune arti marziali si fa riferimento al Colour Code of Mental Awareness (Codice di colori dell'Allerta) teorizzato dal colonnello John Cooper (1920-2006): si tratta di un sistema per identificare con un colore ogni stadio dell'attenzione e per imparare a mantenere alto il livello di allerta nella vita di tutti i giorni
Riflessi del panico: fight, flee o freeze si manifestano in situazioni di forte stress emotivo e psicologico

Show Notes Transcript Chapter Markers

Chi di noi non ha paura? Chi di noi non vive momenti di panico? Non serve essere attaccati di notte, la paura fa parte della nostra vita quotidiana e il panico si manifesta anche banalmente ricevendo un messaggio sul cellulare.
La mia esperienza di mediatore e di Aikidoka mi hanno permesso di studiare a fondo la paura e lavorare sulla sua gestione.
Oggi parliamo dei riflessi del panico, fight, flee e freeze e di come si manifestano nelle nostre vite. Di come la paura sia parte integrante delle nostre giornate e ci influenza sotto moltissimi aspetti.
Vi insegnerò cosa sono gli automatismi servili e padronali e come usarli a vostro vantaggio.
E parleremo del Color Code of Mental Awareness, il codice militare che serve per identificare il nostro livello di preparazione e consapevolezza davanti a situazioni impreviste (e basta attraversare la strada per vivere una situazione imprevista)!
Nella seconda parte dell'episodio vi illustrerò 5 esercizi super efficaci per controllare le nostre paure. 
E tanto per condividere tutto, vi racconterò la mia tragica esperienza coi funghi...eh sì, che devo fare...alcune paure mica è detto che abbiano un senso!

Ma lo vedremo nel prossimo episodio.
 
Godetevi questo episodio, per me molto complesso, perchè pieno di riferimenti personali. Anche l'editing è meno accurato del solito ma volevo che le mie reazioni fossero il più naturali possibile.
 
Commentate con la vostra esperienza il post dell'episodio su Instagram e mandatemi un DM con suggerimenti per i prossimi episodi https://www.instagram.com/ritsu_aikido/

E se siete a Roma, vi aspettiamo per imparare a gestire la paura sul tatami! Tutte le info qui: https://kohakuaikidoroma.com/

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Per approfondire:
Zanshintech: la prima arte marziale digitale. Tutte le info qui https://zanshintech.it/
Color code of mental awareness: nell'addestramento militare e nell'insegnamento di alcune arti marziali si fa riferimento al Colour Code of Mental Awareness (Codice di colori dell'Allerta) teorizzato dal colonnello John Cooper (1920-2006): si tratta di un sistema per identificare con un colore ogni stadio dell'attenzione e per imparare a mantenere alto il livello di allerta nella vita di tutti i giorni
Riflessi del panico: fight, flee o freeze si manifestano in situazioni di forte stress emotivo e psicologico

(0:07) What's up cuties, questo è The Ritsu’s vibez Podcast e se state cercando quell'attimo (0:13) di ispirazione che arriva quando meno te lo aspetti, allora siete nel posto giusto. (0:18) In questo spazio parliamo di quello che ci accade ogni giorno attraverso una lente speciale, (0:23) la via marziale dei samurai, che quel genio di Ueshiba Morihei ha trasformato (0:27) nell'arte dell'Aikido. Come? Non sapete di che parlo? Allora rimanete con me.

(0:40) Ha ha, la paura. Ma chi di noi non ha paura? Pensiamo alla nostra vita di tutti i giorni, (0:45) a quante cose rinunciamo perché abbiamo paura, con quante persone non parliamo perché non (0:49) riusciamo a gestirle, quante situazioni diciamo... anche no eh. Perché spesso la paura è semplicemente (0:57) uscire dalla zona di comfort, non è che dobbiamo essere aggrediti di notte per avere paura.

Io ho (1:02) tantissima paura, tantissima, sempre. Sembra una cavolata dirlo, ma ci sono tante tante cose di (1:09) cui ho paura. Paura delle malattie gravi, ho paura che i miei figli si facciano male, ho paura del (1:14) conflitto, paura di viaggiare in certi posti.

Non è che non vivo eh, vivo tranquillamente benissimo (1:20) perché noi diamo bottarelle laterali la nostra vita per evitare le situazioni che ci spaventano. (1:25) Ma se noi sapessimo gestire la nostra paura, se noi sapessimo come si manifesta e come noi (1:30) viaggiamo, su parecchie situazioni agiremo in maniera completamente diversa. Sto parlando (1:35) dei riflessi del panico, perché sono loro i detector della nostra paura.

Come reagiamo di (1:40) fronte ad una situazione? Quale riflesso del panico attuiamo di fronte a una situazione che (1:45) ci spaventa? E come dicevo prima, non serve che sia un'aggressione. Il panico striscia nelle nostre (1:51) vite anche quando non ce ne accorgiamo. Quindi oggi volevo parlarvi di questo.

Come reagiamo a (1:54) qualcosa che ci spaventa? Sia che sia qualcosa di improvviso, qualcosa che appunto ci provoca (2:00) panico, sia che sia quel panico latente che fa parte della nostra vita di tutti i giorni. Let's go! (2:12) 

E la volete sapere La situazione dove i riflessi del panico si manifestano in maniera più subdola? (2:18) Online! Welcome to the real world! Qua il problema non è che qualcuno tenta di (2:24) rapinarci la notte. No! È mandare un messaggio sui social, interagire con qualcuno che non abbiamo (2:30) mai visto, scrivere sui social e ricevere una fantastica shitstorm, interagire con qualcuno (2:37) che conosciamo solo online e che improvvisamente ci ghosta e noi diciamo... ma che ho fatto? Ma che è (2:42) successo? E' scoprire che i nostri compagni di classe si sono fatti una fantastica chat.

Solo (2:47) noi non ci siamo, è certo, perché siamo noi l'oggetto della chat. Ci prendono tutti allegramente (2:51) per il c***o, amiche, lo sappiamo noi. Vanno in giro anche foto e video di noi in classe che facciamo (2:57) cose per noi normalissime ma a quanto pare gli altri fanno ridere un sacco e quando lo scopriamo (3:01) come reagiamo? Come sapete io insegno in questo fantastico progetto che utilizza le arti marziali (3:07) per proteggersi dal bullismo e dal cyberbullismo, quindi dalle aggressioni digitali.

Insieme ad altri (3:12) meravigliosi insegnanti applichiamo questo metodo che si chiama ZanshinTech. Mandatemi un DM su (3:17) Instagram se volete sapere di più perché ragazzi è qualcosa di straordinario e di necessario e (3:24) poiché il dojo è anche digitale può essere eseguito ovunque, non solo da Roma. Comunque (3:29) dicevo, insegnando nelle scuole a difendersi dal bullismo e dal cyberbullismo ho visto quanto (3:35) siamo impreparati alle aggressioni digitali perché pensiamo, vabbè ma sta dall'altra parte del computer (3:40) che problema c'è? Invece il digitale è reale e come se è reale? I suoi effetti sono nel reale e la (3:47) rete è quindi un posto fantastico per studiare il panico, i riflessi del panico e come noi reagiamo (3:53) di fronte a ciò che ci spaventa.

Quindi quando pensiamo alla paura non pensiamo soltanto a (3:59) qualcosa di estremo, pensiamo che è presente nel nostro quotidiano e quindi riconoscere i riflessi (4:04) del panico dovrebbe essere la base. Cominciamo con una delle prime cose che studiamo nel nostro (4:10) corso da insegnanti di Zanshin Tech. Nell'addestramento militare e nell'insegnamento di (4:14) alcune arti marziali si fa riferimento al color code of mental awareness, cioè il codice di colori (4:19) dell'allerta.

Si tratta di un sistema per identificare con un colore ogni stadio dell'attenzione e per (4:24) imparare a mantenere alto il livello di allerta nella vita di tutti i giorni. Dobbiamo ragionare (4:29) come se in ogni situazione avessimo nella nostra testa un colore. Se è bianco siamo disconnessi, (4:37) non solo non siamo vigili ma non siamo neanche in grado di reagire a segnali di allarme.

Per esempio (4:44) se io sto parlando al telefono pensando totalmente ai fatti miei attraverso la strada senza guardare (4:48) e non mi accorgo di una macchina che mi viene addosso, quello è un livello bianco nel senso che non sono (4:53) consapevole del rischio perché sono totalmente distratto dall'azione che sto compiendo, non sono (4:57) vigili perché parlo al telefono. Poi c'è il livello consapevole, sia vigili e attenti ci godiamo la (5:02) vita. Livello giallo, viviamo la nostra vita tranquillamente, siamo pronti, preparati, conosciamo (5:08) le tecniche per rimanere focalizzati, il nostro corpo è allenato e conosciamo le regole per gestire (5:15) le situazioni di pericolo.

Il livello giallo è il livello che noi insegniamo nello ZanshinTech, (5:19) cioè quello che ognuno dovrebbe avere sempre. La consapevolezza, la awareness è uno studio di una (5:24) vita. Certo per attraversare la strada basta guardare se arrivano le macchine ma la consapevolezza in (5:28) ogni situazione della nostra vita, consapevolezza di noi stessi, delle nostre emozioni, del nostro (5:33) corpo e delle regole che dobbiamo conoscere per gestirci non è una cosa banale.

Oltre il livello (5:38) giallo c'è il livello focalizzato, cioè ci rendiamo conto che c'è una minaccia e noi cerchiamo di (5:43) capire come gestirla. Se il livello passa al rosso la minaccia è attiva, dobbiamo agire. Dopodiché (5:48) ci sono due livelli grigio e nero.

Grigio è pilota automatico, si agisce senza più (5:55) riflettere, agiamo contro la minaccia senza più ragionare. Livello nero è panico, entrano in gioco (6:02) i riflessi del panico e non siamo più in grado di riflettere su nulla. Ovviamente questi ultimi due (6:06) livelli sono da evitare perché reagire col pilota automatico ci porta nel magico mondo degli (6:11) automatismi e come diceva sempre il mio maestro di Aikido gli automatismi possono essere servili o (6:16) padronali.

L'automatismo padronale è quell'automatismo che ti salva la vita, il cosiddetto (6:22) riflesso istintivo che ci protegge quando ci serve. L'automatismo servile invece è pur sempre un (6:29) riflesso ma è il riflesso che non dovremmo applicare in una determinata situazione e che (6:34) invece molto spesso inconsciamente applichiamo. Se ci troviamo nel grigio, nel pilota automatico (6:39) rischiamo di mettere in campo i riflessi servili e non padronali e quindi di danneggiarci gravemente.

(6:45) Se invece siamo nel nero siamo direttamente nel panico e quindi neanche reagiamo ma appunto (6:49) applichiamo i riflessi del panico. Per farvi un esempio sui automatismi servili o padronali così (6:54) capite esattamente di cosa parlo, sempre portando l'esempio della strada, immaginiamo che stiamo (6:59) attraversando e non vediamo una macchina e la macchina ci viene addosso. Un attimo prima di (7:02) colpirci possiamo vedere due tipi di reazioni.

Ci rannicchiamo su noi stessi e quindi la macchina (7:07) ci prende in pieno, automatismo servile, scattiamo di lato, poi facciamo un salto di lato e schiviamo (7:13) la macchina. Automatismo padronale, ci salviamo la vita. Ma immaginatevi una macchina che vi viene (7:17) addosso all'improvviso.

Tanti di voi pensano che avrebbero l'automatismo padronale. Quando succede (7:23) una cosa del genere ti rannicchi. Credibilmente, stupidissimamente ti viene addosso un autobus, ti rannicchi.

(7:28) Eh ma è questa la reazione che normalmente abbiamo. L'altro automatismo, quello padronale, è più difficile (7:33) da ottenere anche perché di solito è figlio di un allenamento specifico. E allora noi che facciamo (7:37) oggi? Per quello che facciamo è definire riflessi del panico, in modo che ognuno di voi possa (7:42) riconoscere qual è il riflesso del panico che tende a dare maggiore spazio di fronte ad una (7:48) situazione di pericolo.

Dopo che li avremo definiti e capiti, vi dirò quali sono degli esercizi super (7:55) efficaci che vi servono per controllare le vostre reazioni relate al panico. In questo modo, un (8:03) esercizio che vi servirà per controllare la vostra reazione è quello di stare sempre all'alerta gialla, quella consapevole, che poi non è altro che quello che facciamo (8:08) qui con ogni episodio. Parlare di come le arti marziali e l'aikido possono influenzare e spiegare la (8:14) nostra vita quotidiana e anche aiutarci a essere più consapevoli di noi stessi.

Primo riflesso del (8:18) panico. Fight. Combattere.

Si verifica quando qualcuno reagisce aggressivamente a un attacco, (8:24) ma lo fa spinto dalla rabbia e senza ragionare, mostrando ostilità, urlando, diventando violento, (8:29) attaccando l'aggressore o in generale perdendo la compostezza e non pensando più chiaramente. (8:34) Esempi? Crisi di rabbia, violenza fisica, abuso verbale. E li voglio fare online gli esempi oggi.

(8:40) Scriviamo un messaggio sui social. Veniamo attaccati. Una vera e propria shitstorm.

Ce ne (8:45) scrivono di tutti i colori. Abbiamo detto una cavolata in mane. Andiamo in panico.

Ma com'è (8:49) cacchio che tutti quanti improvvisamente mi stanno aggredendo io ho scritto solo una cosa. Che sta (8:54) succedendo qui? Riflesso del panico fight. Comincio a scrivere, a insultare a destra e a (8:59) sinistra tutti dicendo ma come ti permetti? Ma che vuoi? Ma ognuno ha il diritto di esprimersi.

Ma (9:02) chi te conosce? E scrivo di tutto e di più alimentando chiaramente la shitstorm e quindi (9:08) creando un’escalation che danneggerà me e solo me. Riflesso del panico flee, fuga. Cioè quando (9:16) qualcuno reagisce a un attacco scappando, rifiutando completamente quell'attacco e (9:21) cercando disperatamente di scomparire.

Sempre parlando di esempi online. Spegniamo il telefono, (9:28) ci rifiutiamo di riconoscere ciò che sta accadendo e perdiamo la capacità di pensare chiaramente. (9:33) Qui di fronte ad una shitstorm, cacchio mi stanno insultando tutti.

Invece di spiegarmi o di cercare (9:38) una soluzione spengo tutto. Mica siccome ho spento la shitstorm passa? Solo perché io ho (9:43) spento il computer? Non ho fatto sparire i miei interlocutori. Loro esistono ancora.

Quando (9:47) li riaccenderò li ritroverò. Ma non so reagire e reagisco scappando. Solo che il problema grande è che (9:53) non possiamo scappare da noi stessi.

Quindi voglia a scappare. Prima o poi ci dobbiamo fermare. Questo è un (9:58) riflesso pericolosissimo perché in genere quando ci rendiamo conto che non abbiamo più un posto (10:04) dove scappare cominciano i pensieri quelli pericolosi.

Terzo riflesso freeze, congelamento. Appare quando (10:11) qualcuno reagisce ad un attacco congelandosi. Non so cosa fare, non riesco a prendere nessuna (10:15) decisione, divento paralizzato e incapace di reagire.

E' il famoso riflesso di cui parlavo (10:19) prima l'automatismo servile di bloccarmi davanti alla macchina che mi viene addosso. Spesso è (10:23) accompagnato da ansia molto alta e nei casi estremi si perde la capacità di pensare chiaramente. Lo (10:28) stato freeze può durare parecchie ore.

Quindi per esempio per un operatore ZanshinTech ecco perché come (10:33) noi insegna come gestire situazioni di pericolo o di forte ansia dobbiamo essere preparati a (10:39) calmare in maniera forzata il nostro interlocutore ad attendere il tempo necessario perché ricopri (10:44) la compostezza. E voi che ne pensate? Qual è il riflesso del panico in cui vi riconoscete di più? (10:50) Vi è mai capitato di sperimentarlo? Fatemelo sapere commentando il post di questo episodio (10:56) su Instagram e se vi va condividete la vostra esperienza. Una volta capito cosa sono i riflessi (11:02) del panico e quale potrebbe essere il riflesso del panico a cui noi siamo più sensibili entriamo (11:07) nella seconda parte della puntata e cioè cosa possiamo fare? Io ho sofferto di attacchi di (11:12) panico per anni a seguito di una perdita significativa nella mia vita.

Anche ora non (11:16) posso dire che siano completamente scomparsi ma il passare del tempo da un lato e la pratica (11:21) dell'Aikido dall'altro hanno ridotto significativamente le mie reazioni. Una cosa che chi non (11:27) ha mai sperimentato il panico non sa è che quando accade si ha letteralmente la sensazione di morire (11:33) ed è quindi estremamente difficile calmarsi. Inoltre bisogna avere la chiarezza di sapere che (11:39) potrebbe volerci molto tempo per riprendere la nostra compostezza, quello che vi dicevo prima sul (11:44) riflesso freeze, e che alcuni esercizi possono sicuramente aiutarci ma dobbiamo praticarli (11:49) molto.

Nulla succede dando solo un paio di tentativi. Mio padre, per esempio, soffre di (11:53) sinusite cronica e a volte ha delle apnee notturne che gli causano grossi attacchi d'ansia. Mi ha (12:00) chiesto di insegnargli alcuni esercizi di meditazione ma dopo 5 minuti mi fa eh però non (12:03) funzionano e io non lo dico.

Grazie a... nel senso... sono matti quelli che gli vanno per tutta la (12:09) vita no? E' ovvio che in 5 minuti non impari a fare niente no? Bisogna spendersi un po' per (12:15) imparare a conoscere e controllare noi stessi. Ma a livello pratico che cosa possiamo fare? 

Gli esercizi da fare sono 5, sono tutti estremamente efficaci e vi aiuteranno a controllare la paura e il panico in qualunque circostanza. Se volete conoscerli e scoprire le modalità con cui potete applicarli, rimanete sintonizzati, ne parleremo nel prossimo episodio e vi darò tutti i dettagli. 
Vi consiglio proprio di non perderlo anche perchè vi racconterò la mia tragica esperienza personale con la mia paura numero 1, i funghi...sì, esistono anche paure senza senso!

Grazie per essere stati con me e al prossimo episodio!

Intro
Gestire la paura
I pericoli della rete
Color code of mental awareness
I riflessi automatici
Riflesso del panico fight
Riflesso del panico flee
Riflesso del panico freeze
Outro